7 mar 2011

Leave the beauty under the protection of harmony and creativity

Please leave the beauty under the protection of harmony and creativity, which include all the (political) colours and every nuances of the soul.

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Accostare la moda al fascismo è fuorviante. E ancor peggio, trovare connessioni profonde tra la moda francese e il nazismo è pericoloso.
L’episodio antisemita di un John Galliano ubriaco, non rivela tanto la vicinanza tra la moda e il fascismo, quanto l’ignoranza o quantomeno la miopìa storica ed estetica di certi stilisti e/o fashion setter.

La giornalista del New York Times che fa riferimento al nazismo, inteso come estetica in voga nel mondo della moda francese è, a mio parere, miope o semplicemente superficiale. E lo ripeto perché la bellezza, la purezza e la perfezione - sia francese che di ogni nazionalità - includono tutti i colori (politici) e tutte le sfumature dell'anima. Esse sono qualità che si tramandano mediante meccanismi sublimi, di impalpabile fattura e possono trovare corrispondenze nelle misurazione biometriche del corpo di una donna o di un uomo sia esso ariano, maori o italiano.

La moda esprime un ritmo, un norma che trascende dalle persone e dai loro costumi e si sublima in un universo estetico ed onirico, che poi, come pioggia, ricade e feconda ogni campo della società. Stili, trend e mode concorrono tra loro alla creazione dell'immaginario estetico sociale. E se si volesse accostare la costruzione di tale orizzonte di senso con la creazione di un nuovo ordine sociale, proprio come voleva fare il nazismo, è chiaro intuire che la lotta tra le razze tipica del regime, sarebbe del tutto estranea al mondo della moda. Quest'ultimo passa semmai più per l’evoluzione della intera specie, che per la lotta tra la razza ariana e le altre razze, considerate inferiori. Un moto evolutivo che ha le proprie radici nelle leggi dell’armonia, del ritmo e dell’attrazione universale.

Certo, la moda, agendo sull'immaginario collettivo, contribuisce a costruire nuove estetiche sociali, ovvero nuove concezioni sociali del Bello. Ma cosa c'entra questo con una deriva ideologica quale quella nazista che esalta gli ideali di bellezza e giovinezza? Tali ideali non possono essere altrettanto esaltati da ogni altra cosa si muova e abbia vita su questo pianeta?

Dunque, colui che ebbro dall’alcool conclude la sua tirata dell’intolleranza ripetendo il suo nome: “Io sono John Galliano!” - e innalzandosi alla pretesa posizione di detentore del gusto, significa che non ha capito niente. E Dior ha fatto bene a scaricarlo.

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